Abbiamo davvero voglia di imparare? E condividere cultura online?

23May09

Sul web oggi sono accessibili, spesso del tutto gratuitamente, risorse autorevolissime che coprono tutto il campo dello scibile umano: dalle grandi enciclopedie alla grande stampa, dai seminari universitari ai milioni di libri e articoli reperibili nelle biblioteche on-line. Il rumore e la confusione creati dalla blogosfera, con la imprecisione dei dati e le carenze nella citazione delle fonti, rischia di disorientare e offuscare il fatto che in rete oggi la cultura è davvero alla portata di tutti. A patto di avere voglia di imparare.

Così chiude Mauro Calise, docente di Scienza politica all’Università di Napoli Federico II, la sua recensione su Il Mattino dell’ultimo libro di Fabio Metitieri, recentemente scomparso. Il quale non a caso era sempre il primo a documentarsi e studiare per bene un tema prima di parlarne, ad avere appunto una gran “voglia di imparare”. Come conferma d’altronde la nota di Gino Roncaglia appena aggiunta alla scheda del libro online.

E anche se fare di tutt’erbe un fascio non è mai positivo – ancor meno quando si parla di una blogosfera di portata globale che nonostante un certo rumore rimane assai variegata e pur ricca di contenuti validi – sicuramente una strigliata è più che necessaria nell’asfittica scena online italiana (che poi riflette in gran parte quella offline, ovvio). Coltivando, ad esempio, proprio quella voglia di rendere la cultura davvero e sempre più alla portata di tutti che rimane parallela alla voglia di imparare in senso lato.

Ambito questo in cui va senz’altro segnalata l’utile panoramica di Eleonora Pantò su quanto va muovendosi oggi nel mondo dell’open education e nella community dedita allo sviluppo delle Open Education Resources. Proponendo fra l’altro alcuni hub cruciali (“nodi della rete con moltissime connessioni”) e rilancia quei progetti innovativi in corso che rivelano spesso “impatto economico rilevante (in termini di risparmi) e grande valore etico.” Un testo, ricco di link e riferimenti alle fonti originali, assai utile anche perché è in italiano e di facile assorbimento: ottimo approccio per (provare a) superare il tipico gap che divide tuttora gli addetti ai lavori dalla moltitudine dei blogger in altre faccende affaccendati, che finiscono “col parlarsi addosso mentre continuano a coltivare l’illusione di una notorietà irraggiungibile”, come ribadiva la recensione di cui sopra parafrasando il pensiero di Fabio.

Internet è e va ben oltre strumenti limitati quali blog o cosiddetti social network, e sta a ciascuno di noi impegnarsi per non cadere negli inganni del Web odierno e valorizzare piuttosto i progetti migliori online. Onde mantenere vivo lo spirito autenticamente collettivo di una cultura digitale che sia patrimonio di, da e per la gente tutta.



One Response to “Abbiamo davvero voglia di imparare? E condividere cultura online?”

  1. Neil Postman in “Amusing Ourselves to Death” scriveva: “Orwell feared those who would deprive us of information. Huxley feared those who would give us so much that we would be reduced to passivity and egoism… Orwell feared that the truth would be concealed from us. Huxley feared the truth would be drowned in a sea of irrelevance.”


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