La disinformazione (e le veline) di Repubblica.it

30Sep07

DisinformationScrollando rapidamente la homepage di Repubblica.it in questa mattinata domenicale, m’incuriosce un titoletto nella colonna di destra (quella riservata a curiosità e gossip multimediali, se non erro): Music: offensiva Amazon. Contro la pirateria scende in campo un colosso. Il pezzo (pezzo?) apre con un classico, l’enorme bandiera dei pirati in bianco e nero, immediatamente seguita da ampie citazioni testuali tratte dal comunicato della Polizia Tributaria su recenti indagini e «lo smantellamento di un network denominato Discotequezone». Si spiega per bene la vicenda e le posizioni dell’IFPI, per poi attaccare casualmente il recente lancio del negozio musicale di Amazon con descrizioni varie — assumendo che ciò sia una manovra contro la pirateria (come forza, a torto, il titolo). Elementi per supportare tale assunto? Nessuno. Citazioni o posizioni degli indagati in quest’azione dell’IFPI? Zero. Qualche battuta sulla complessità dei problemi, dalle imposizioni SIAE ai prezzi esorbitanti dei CD (in Italia ben più che altrove)? Macché. E basta forse quest’azione tutta italiana per sostenere che «l’offensiva delle case discografiche torna ai livelli del “processo Napster”»? Certamente no. Ma la ciliegina è l’aggancio tra tali supposte offensive anti-pirateria e il nuovo servizio Amazon. Intuizione stupenda! Sarà sicuramente così, no? Va poi notato che i commenti sono tutti contro le posizioni espresse nell’articolo, e anzi una delle indagate di Discotequezone scrive che “le indagini sono ancora in alto mare” e invita a ” evitare di mandare notizie false”, preannunciando di “prendere provvedimenti verso di voi”. Per tutta risposta, il giornalista (giornalista?) replica che il comunicato è “assolutamente autorevole”, anche perche’ “non siamo solo noi, inoltre, a parlarne”: lo stesso fa il Corriere.it. Vero. Ma è forse una novità che i giornalisti (giornalisti?) fanno notizie solo con le veline (le informative privilegiate), ancor più oggi con la scusa di internet? E che raramente si premurano di fare proprie ricerche, di sentire l’altra campana, vieppiù in casi controversi? Né di offrire elementi precisi, ampliare un attimo il contesto, o rilanciare a proposito sui commenti? Ma tant’è: noi utenti e lettori siamo sempre stati, siamo, e saremo niente più che cretini, ignoranti – e pirati.