Privacy e Fair Use online a rischio in Italia
L’anno nuovo inizia decisamente male in Italia, sul fronte della privacy e della libera circolazione delle idee online. Il Governo Prodi ha esteso a tutto il 2008 alcuni effetti anti-privacy della legge Pisanu in materia di trattamento dei dati del traffico telefonico e telematico. I fornitori di servizi telefonici e telematici saranno tenuti così a continuare a conservare le informazioni relative agli accessi degli utenti, un periodo che – spiega il Garante per la Privacy Francesco Pizzetti «è il più alto in Europa e forse nel mondo». Intanto, la modifica di un articolo della legge sul diritto d’autore che sembra favorire il fair use su Internet, in realtà lo vincola all’uso di materiali (immagini e musiche) a bassa risoluzione e degradati. Pietro Folena, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati e sostenitore di tale proposta, replica senza convincere alle (giuste) critiche di Fiorello Cortiana e altri. Da notare fra l’altro che la “degradazione” delle immagini nel Fair Use statunitense (a cui si sarebbe ispirata la Commissione) non è un vincolo definito a norma di legge, bensì una delle variabili che danno vita, appunto, a questa dottrina. Dove la spinta e l’accento riguardano in prima battuta lo sviluppo di “attività socialmente importanti come critica e satira politica, news reporting, insegnamento e ricerca”, e quindi con un numero assai ridotto di limitazioni, pur se è vero che il Fair Use rimane terreno paludoso anche in Usa. In ogni caso, su entrambi i fronti sarebbero ben altre le misure da adottare onde stimolare l’innovazione e la crescita della Rete italiana.
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